Dal 19 Settembre all’8 Dicembre 2025 la 68° edizione con le foto vincitrici del World Press Photo è visibile a alla Accademia Albertina di Torino
Le foto in mostra raccontano le notizie più rilevanti dell’anno precedente.
Anche quest’anno la foto che ha vinto parla di Gaza.
Dopo la foto della nonna che abbraccia la propria nipotina ammazzata dai bombardamenti israeliani, la foto di quest’anno denuncia l’impatto devastante sul futuro dei bambini mutilati dalla guerra. Oggi Gaza è il luogo con percentualmente il numero più alto al mondo pro capite di bambini mutilati.
“The global jury commented that this photograph of a young Gazan boy, Mahmoud, speaks to the long-term costs of war, the silences that perpetuate violence, and the role of journalism in exposing these realities. Without shying away from the corporeal impacts of war, the photo approaches conflict and statelessness from a human angle, shedding light on the physical and psychological traumas civilians have been forced to, and will continue to endure through industrial-scale killing and warfare.”
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in copertina la foto che ha vinto: Mahmoud Ajjour, di 9 anni, mutilato da un attacco israeliano a marzo 2024. Foto di Samar Abu Elouf per The New York Times.
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LA FONDAZIONE WORLD PRESS PHOTO
Nata nel 1955 con base ad Amsterdam, la Fondazione World Press Photo è una delle maggiori organizzazioni indipendenti e no-profit impegnata nella tutela della libertà di informazione, di inchiesta e di espressione, promuovendo in tutto il mondo il fotogiornalismo di qualità.
La World Press Photo Foundation organizza ogni anno il concorso di fotoreportage più prestigioso al mondo, che vede abitualmente la partecipazione di oltre 6.000 fotoreporter dalle maggiori testate editoriali mondiali come Reuters, AP, The New York Times, Le Monde, El Paìs.
Il concorso di World Press Photo rappresenta e concentra i più alti standard della fotografia d’attualità nella foto vincitrice dell’anno, la “World Press Photo of The Year”.
Nel corso degli anni alcune delle immagini premiate con questo titolo sono diventate iconiche, altre hanno stabilito dei trend, altre ancora hanno influenzato il fotogiornalismo tanto da mutarne lo stile e dettarne gli standard.
NOTA – qui a lato la foto vincitrice del 2024 ‘A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece’ di Mohammed Salem, Reuters. Mostra Inas Abu Maamar (36 anni) che tiene tra le braccia il corpo della sua nipote Saly (5 anni) uccisa, insieme ad altri quattro membri della famiglia, quando un missile israeliano ha colpito la loro casa a Khan Younis, a Gaza, il 17 ottobre 2023.
Il fotografo descrive questa foto, scattata pochi giorni dopo che sua moglie aveva partorito, come un “momento potente e triste che riassume il senso più ampio di ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza”. Ha trovato Inas accovacciata a terra, abbracciando la bambina, presso l’obitorio dell’ospedale Nasser, dove i residenti stavano cercando parenti dispersi.
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